I ritrovamenti archeologi hanno permesso di far risalire i primi insediamenti umani e le prime pratiche agricole al tardo Neolitico (6000 – 1000 AC)[1]. Lo sviluppo delle tecniche agricole portò all’insediamento delle tribù che abitavano la penisola e alla successiva creazione di diversi stati. I contatti con la Cina ed il Giappone, rintracciabili già durante quel periodo, avrebbero avuto notevole influenza sulla penisola coreana, accelerando la modernizzazione delle tecniche di coltivazione e gli scambi culturali. I rapporti con la Cina e con il Giappone contribuirono a portare una certa vicinanza culturale basata come, per esempio sul metodo di scrittura, sul Buddismo ed il Confucianesimo. Queste dottrine religiose svolsero e svolgono tuttora, un ruolo importante nella cultura coreana.
Gli eventi che avennero tra il primo e sesto secolo BC sulla penisola videro l’inizio di un periodo, chiamato dei Tre regni, con la creazione di tre diversi stati (Koguryo, Paekche, Silla). La confederazione di città-stato Gaya fu annessa a Silla durante quel periodo. Sull’isola di Jeju, esisteva in realtà un quarto regno, chiamato Tamma,il quale sin dagli inizi aveva dei rapporti diplomatici e commerciali con Silla ma che fu sconfitto e annesso dal regno Goryeo durante il 10° secolo AC.
Il regno Koguryo, corrispondeva alla moderna Corea del Nord e si estendeva dal Sud della Manciuria, fino al sud-est dell’oderna Russia, aveva forse la potenza militare maggiore dei tre ed era il regno con gli scambi culturali e commerciali più intesi con la stirpe Han (Cina) e le tribù nomadi della Manciuria.
Il regno Paekche, nell’area ovest della penisola, dove è situata la moderna Seul, era caratterizzato da una forte economia agricola, grazie alla maggior area coltivabile nella valle del fiume Han. Ebbe inoltre intensi scambi culturali con il Giappone, influenzandone lo sviluppo culturale grazie all’invio di missionari Confuciani e Buddisti.
Per ultimo il regno Silla, nell’area sud-ovest della penisola, era forse il più debole militarmente dei tre, ed era fortemente influenzato dalla dottrina Buddhista. Durante il sesto secolo AC adottò una politica di espansione nella penisola e, con il supporto della Cina, finì per sconfiggere gli altri due regni ed unificare la penisola.
Il periodo dei tre Regni fu un periodo caratterizzato da grossi cambiamenti nella società dei diversi stati, e dagli scambi culturali e commerciali con la Cina, con il Giappone ma anche con paesi più lontani come l’Asia centrale e la penisola Araba. L’introduzione del Buddhismo e del Confucianesimo portò a grossi cambiamenti nella mentalità e nell’organizzazione della società coreana. Le diversità culturali ed abitudini alimentari di questi tre regni, sono all’origine delle differenze culinarie regionali che osserviamo nella penisola coreana tutt’oggi.
Il sesto secolo fu un periodo turbolento che cambiò la situazione politica della penisola. Il regno Silla sconfisse gli altri due regni Koguryo e Paekche, alleandosi con la Cina, governata al quel tempo dalla dinastia Sui e successivamente da quella Tang. Il piano segreto della dinastia Tang era però quello di colonizzare l’intera penisola a spese anche di Silla. Questo portò ad una lunga guerra tra le due nazioni, che risultò nella vittoria finale di Silla con il consolidamento del regno e l’annessione dei territori del regno Paekche. A nord si ebbe la creazione del regno Parhae, dove trovarono rifugio molti degli abitanti e membri dell’aristocrazia dei regni Koguryo e Paekche, sugli stessi territori del vecchio regno Koguryo.
Successivamente alla guerra, la penisola godette di un periodo di pace e di collaborazione tra i due regni Parhae e Silla. Anche nel regno Silla trovarono asilo parte delle popolazioni dei due regni sconfitti: Popoli, culture e tradizioni diverse si mescolarono nel regno e questo periodo è anche chiamato del “Silla unificato”. L’importanza del Confucianesimo crebbe e lo stato venne organizzato secondo i dettami di questa dottrina.
La prima vera unificazione della penisola avvenne all’inizio del decimo secolo con l’avvento della dinastia Goryeo, dopo la caduta dei regni Silla e Parhae. Il periodo Goryeo fu caratterizzato da riforme sociali, e dagli scambi culturali e commerciali sia con la Cina che con altri paesi asiatici e occidentali. La penisola coreana e la sua cultura cominciarono ad essere conosciute anche in Occidente. Le riforme si concentrarono soprattutto sul sistema politico e su quello scolastico, ispirandosi ai dettami del Confucianesimo. Grande importanza venne data alla selezione dei membri della classe dirigente, effettuata in base alle loro capacità e conoscenze e non per privilegio di classe o di famiglia [3].
Ci fu grande attenzione sull’ educazione e venne incentivata la diffusione della cultura, infatti furono costruite scuole ed edifici pubblici e furono istituiti numerosi corsi di materie (quali matematica, astronomia, religione etc) per dare la possibilità anche alle classi meno abbienti di mirare a migliorare la propria posizione sociale.
Notevoli progressi vennero fatti anche nel campo dell’agricoltura, dove, nonostante la mancanza di terreno coltivabile, ci fu un incremento nella produzione, grazie allo sviluppo di moderne tecniche di coltivazione e di irrigazione.
Nel 1231, una invasione mongola mise a dura prova l’esistenza del regno con una guerra che durò circa 40 anni, che terminò con un accordo di pace che imponeva tributi e sostegno militare ai Mongoli da parte di Goryeo. Alcuni dei cibi che ora consideriamo coreani, come i mandu (ravioli ripieni) e la carne alla griglia, furono introdotti dai mongoli durante quel periodo.
Alla fine del quattordicesimo secolo, ci fu la fondazione di una nuova dinastia, quella Joseon che sarà destinata a durare per più di cinquecento anni. L’organizzazione dello stato venne basata su quella di Goryeo ed influenzata ancora più profondamente dai principi del confucianesimo, creando di fatto uno stato confuciano. L’obbedienza alle autorità, il rispetto delle gerarchie e distinzioni basate sui ruoli e sull’età (marito e moglie, anziani e giovani e superiori-sottoposti per esempio) furono alcuni degli elementi caratterizzanti la società, ed ancora adesso, in alcuni aspetti, nella moderna Corea, è possibile osservarne l’influenza. La società era strettamente divisa in classi, ed in cima alla gerarchia c’erano, affianco alla famiglia reale, nobili, proprietari terrieri e funzionari. I membri di questa classe erano chiamati yangban. Subito sotto di essi c’era la classe media detta jungin, costituita da burocrati, studiosi, magistrati e yangban decaduti. Subito dopo i jungin c’era la classe dei lavoratori, contadini, commercianti ed artigiani che vivevano del loro lavoro ed erano anche coloro che contribuivano maggiormente alle finanze del regno, pagando tasse allo stato e ai proprietari terrieri. All’ultimo scalino della piramide sociale, c’erano i baekjeong, che comprendevano gli schiavi, e le persone con lavori considerati meno dignitosi, come saltinbanchi,attori, macellai e sciamani. Questa piramide sociale era molto rigida, ed era piuttosto difficile per i membri di una classe sociale inferiore migliorare la propria posizione.
Il re Sejong, quarto re della dinastia Joseon, è sicuramente una delle figure più importanti della storia coreana. Dopo la sua ascesa al trono, a soli 21 anni, mise al centro del suo mandato il miglioramento dell’amministrazione pubblica, del sistema culturale ed educativo e di quello militare. Inoltre intraprese migliorie nel campo della ricerca e della produzione agricola .
Tra le sue più importanti innovazioni c’è sicuramente la revisione degli annali creati dai suoi predecessori, e la decisione di continuare questa pratica durante il suo regno e quello dei suoi successori. Ne vennero create diverse copie da conservare in diversi luoghi diversi del paese. Questa scelta si rivelò molto intelligente, visto che nel 1592, tre delle quattro copie degli annali vennero distrutte durante l’invasione giapponese e solo la copia conservata a Jeonju si salvò. Questi archivi storici, dove venivano trascritte tutte le attività del regno, sono non solo il più grande registro al mondo di una singola dinastia, ma fanno parte della lista dei tesori nazionali della Corea.
Una delle invenzioni più innovative del re Sejong, è sicuramente quella dell’alfabeto Hangeul. L’idea di questo alfabeto nacque dalla necessità di rimpiazzare i complicati ideogrammi cinesi, utilizzato fino a quel momento per trascrivere i suoni della lingua coreana. Questo alfabeto (di soli 28 caratteri rispetto alle migliaia di ideogrammi di quello cinese) diede anche alle persone meno istruite, l’opportunità di comunicazione e di conoscenza, non più esclusiva delle classi più elevate.
L’Hangeul , la cui forma moderna è composta di 24 caratteri, ha basi scientifiche, e si basa su elementi di fonologia e di pronuncia.
Durante il regno di Sejong ci fu un notevole progresso in campo scientifico e molte innovazioni vennero messe in atto anche nell’agricoltura, come l’utilizzo di fertilizzanti, nuove tecniche di semina, e la creazione di riserve d’acqua da utilizzare durante i periodi di siccità. Furono razionalizzate anche le tasse che i contadini dovevano pagare in base alla fertilità del loro terreno e alla loro produzione.
Durante il sedicesimo e diciassettesimo secolo, il regno Choson subì numerose invasioni dal Giappone e dalla Manciuria che portarono a dei cambiamenti radicali nella società e nell’economia. Furono apportati notevoli cambi in campo economico, giuridico e agrario. L’economia divenne più liberale, e si ebbe uno sviluppo del commercio. La produzione agricola divenne più efficiente, grazie all’ammodernarsi delle tecniche, e gli agricoltori poterono vendere i loro prodotti nei mercati che ormai erano sempre più diffusi in tutto il paese.
In questo periodo, si ha anche l’introduzione di nuove specie, come la patata, le arachidi, la zucca gialla ed il peperoncino che, come vedremo, diventerà un ingrediente chiave della cucina coreana.
Il diciannovesimo secolo fu un periodo turbolento per la penisola coreana: numerose rivolte scoppiarono all’interno del regno ed aumentarono le pressioni sia dall’Occidente che dalla Cina e dal Giappone per aprire le frontiere del regno. Questo periodo culminò con l’occupazione giapponese della Corea che durò dal 1910 al 1945 che fu senza dubbio uno dei periodi più duri per il fiero popolo coreano.
I coreani vennero arruolati forzatamente nell’ esercito giapponese, a supporto della sua politica imperialistica, combattendo su vari fronti. Le donne vennero costrette, con poche eccezioni, ad essere schiave sessuali per le truppe giapponesi. Questo è un argomento molto delicato, motivo tutt’oggi di frizioni tra i due paesi. Durante l’occupazione giapponese ci fu un tentativo di umiliare la storia e la cultura coreana: la lingua coreana fu proibita e fu reso obbligatorio imparare il giapponese, lo scintoismo divenne religione ufficiale, fu reso obbligatorio cambiare il proprio nome coreano in giapponese. Monumenti simbolo come il palazzo reale Gyeongbokgung a Seul vennero rasi al suolo o sostituiti con edifici destinati al governo d’occupazione giapponese.
L’occupazione giapponese stravolse la società coreana: molte delle terre di proprietà dei coreani vennero espropriate, convertite in produzioni di larga scala ed i loro prodotti (ad esempio il riso) vennero sequestrati e trasportati in Giappone. Anche l’industria divenne di larga scala, e furono introdotte la produzione industriale di alcool, di spaghetti (noodles) istantanei e salsa di soia, a scapito delle tradizionali produzioni casalinghe.
I movimenti di resistenza coreani lottarono strenuamente contro gli invasori nipponici e uno degli eventi più significativi della resistenza, accadde il 1° Marzo 1919 (movimento Samil), quando migliaia di coreani organizzarono manifestazioni di protesta in molte città chiedendo la restituzione della sovranità coreana sulla penisola. Le autorità giapponesi reagirono con violenza e furono migliaia i coreani uccisi o arrestati.
I movimenti di resistenza durarono per tutta l’occupazione giapponese ma fu solo nel 1945, con la sconfitta del Giappone alla fine della seconda guerra mondiale e la sua resa incondizionata, che la situazione cambiò. Tuttavia, questo non fu il cambiamento democratico e di indipendenza che i coreani sperarono: le truppe degli Stati Uniti occuparono il Sud della penisola mentre l’Unione sovietica il Nord, ponendo le basi per la creazione di un regime a nord ed uno al sud del 38° parallelo. Con l’avvio della Guerra fredda, le due Coree divennero sempre più distanti e le due superpotenze non raggiunsero un accordo per la riunificazione della penisola. Si ebbe la creazione di due repubbliche: la Repubblica popolare democratica di Corea a Nord e la Repubblica di Corea a Sud. Le tensioni tra i due nuovi stati sfociarono nel 1950 nella guerra di Corea che vide il coinvolgimento dell’Unione Sovietica, della Cina e degli Stati uniti. La guerra ebbe un impatto profondo sui coreani e si stima che le vittime furono più di 4 milioni. Il conflitto terminò nel 1953 con la firma di un armistizio e non di un vero trattato di pace. Gli anni successivi videro i due paesi allontanarsi sempre più sul piano politico ed economico, con l’instaurarsi un regime militare di stampo capitalistico a Sud, mentre a Nord venne istituito uno stato di tipo socialista.
Dopo un periodo di povertà successiva alla guerra, gli anni ‘60 e ‘70 videro un processo di industrializzazione della Corea del Sud che posero le basi dell’attuale potenza economica del paese.