Ci sono film che si svelano sin dalla prima scena, che ti prendono per mano e ti portano nel loro mondo, film che non si nascondono e sono pieni di luce. Sono così “The world of us” (2016) e “The house of us” (2019), i due lungometraggi che la regista Yoon Ga-eun ha diretto dopo i corti “Guest” (2011) e “Sprout” (2013), vincitori rispettivamente del Grand Prix al 34° Festival Internazionale del Cortometraggio di Clermont-Ferrand e dell’Orso di Cristallo come miglior corto nella sezione Generation Kplus del Festival di Berlino.
Nei suoi due film Yoon racconta l’infanzia attraverso le vite delle piccole Sun e Hana e per farlo posiziona la macchina da presa esattamente alla loro altezza, perché solo così sa di poterci mostrare con sincerità il loro punto di vista. La regista ce lo dice da subito che nell’ora e mezza che seguirà ci parlerà di quelle due bambine e che quello che vedremo lo vedremo attraverso i loro occhi. Ce lo dice quando con lo schermo ancora nero inziamo a sentire le voci del mondo che sta loro intorno, quando le vediamo per la prima volta quasi in primo piano, quando percepiamo le persone che sono con loro perchè ne vediamo dei frammenti fuori fuoco.
Grazie ai quei brevi momenti iniziali Yoon non solo ci conduce nella storia, ma ci svela anche i temi attorno ai quali ruotano i film: l’amicizia e la famiglia.
“The world of us” racconta infatti di Sun, della sua difficoltà a fare amicizia, del suo desiderio di essere accettata, della sua gioia quando finalmente incontra Ji-ah e ne diventa amica e del suo dolore quando Ji-ah la abbandonerà per il gruppo delle bambine “giuste” della scuola.
“The house of us”, invece, è incentrato su Hana e il suo duplice disperato tentativo di tenere insieme la sua famiglia che si sta sempre più disgregando e di aiutare le due piccole sorelle Yoo-mi e Yoo-jin ad evitare l’ennesimo trasloco che le porterà a dover cambiare di nuovo casa.
Yoon Ga-eun racconta le due storie con sensibilità, delicatezza ed empatia, concentrandosi sulle bambine e i loro sentimenti e regalando ai personaggi dialoghi e situazioni veri e credibili. Nei due film sono molti i momenti toccanti e i più belli sono senza dubbio quelli in cui Sun e Hana condividono la scena con i loro piccoli co-protagonisti. La naturalezza dei bambini, dei loro sguardi e delle loro azioni ci fanno immedesimare completamente e ci trasmettono a pieno le loro emozioni. In quei momenti siamo trasportati indietro nel tempo e in qualche punto della nostra mente sentiamo che anche noi siamo stati così.
Nonostante i piccoli, grandi dolori che le nostre protagoniste devono affrontare, Yoon riempie le scene dei colori e delle luci calde dell’estate, dei suoi rumori, delle risate delle bambine, dei loro giochi, dei loro volti sempre così espressivi. Il suo è un cinema senza ombre, in qualche modo puro e cristallino perché sincero. Da dove arrivi, almeno in parte, questo tratto del suo stile forse lo si può capire sapendo che Yoon ha realizzato il primo film, “The world of us”, nell’ambito di un programma della Korea National University of Arts che ha tra i suoi mentori Lee Chang-dong, e che ha dichiarato di avere tra le sue influenze registiche non solo lui, ma anche Kore’eda Hirokazu, un altro importante autore in grado, come dice la stessa Yoon, di descrivere situazioni molto dolorose e difficili presentandole sempre con una sorta di leggerezza e semplicità.
Yoon Ga-eun riesce a fare lo stesso, riesce a portare semplicità e leggerezza là dove rischierebbero di esserci cupezza e pesantezza, senza perdere mai in profondità e credibilità. Quello di Yoon è un tocco lieve e insieme incisivo che in questi film serve a dire a tutti noi adulti che è nostro dovere ricordarci dei bambini e dei loro sentimenti e che per farlo dobbiamo solo abbassarci un po’, quel tanto che basta per tornare a guardarli dritti negli occhi.
“The world of us” e “The house of us” sono disponibili su Fareaststream, la piattaforma di streaming del Far East Film Festival. Sulla stessa piattaforma sono anche disponibili alcuni dei film di Lee Chang-dong e Kore’eda Hirokazu.
Fonte: articolo “Credere nella storia: intervista alla regista Yoon Ga-eun”
https://www.fareastfilm.com/archivio/catalogo/2016/credere-nella-storia-intervista-alla-regista-yoon-ga-eun/?IDLYT=31549