Esposizione ‘Thoughts on Thickness’ al Fuorisalone 2024: rivelazioni sull’artigianato coreano a Milano

Dal 15 al 21 aprile 2024, si è tenuta una nuova edizione del Fuorisalone a Milano. La Korean Craft and Design Foundation ha organizzato nella stupenda cornice della Galleria Rossana Orlandi “Thoughts on Thickness”, una mostra dedicata all’artigianato coreano e alla sua ricerca di identità attraverso riflessioni filosofiche e umanistiche sui materiali.

Entrando nel cortile, è evidente di essere in un piccolo, ricercato angolo di Corea in Italia. La struttura di legno e acciaio che sembra ricreare lo spazio esterno di un hanok ben si incastra nella corte del palazzo milanese che ospita la galleria Rossana Orlandi, anzi le due entità, coesistendo, forniscono un’immediata sensazione di pace, schermando dal caos cittadino, nonostante il numeroso flusso di visitatori tipico della Design Week.

Il cortile “Madang”, nella struttura di una casa tradizionale coreana, funge da spazio per l’interazione e la comunicazione. Proprio qui, è possibile assistere a una cerimonia del tè coreano e approfondire le proprie conoscenze su questa tradizione millenaria. 

Lasciandosi alle spalle il cortile, la prima parte della mostra “In Variation, In Thickness” si apre con una sala luminosa dove poter ammirare i primi pezzi di artigianato contemporaneo coreano in cui gli artisti, partendo da materiali usati tradizionalmente da secoli nella creazione di oggetti di vita quotidiana, ricercano volumi, spessori, consistenze e forme innovativi. L’uso di legno, metallo, ceramica e vetro imprimono nell’osservatore una sensazione di perpetuo cambiamento, un evolversi del futuro in nuove figure e disegni, senza tuttavia abbandonare una ricerca di identità nel passato, nella semplicità con cui gli antenati plasmarono strumenti di tutti i giorni con rispetto e maestria. 

Qui, le ciotole, i contenitori, i cesti, i vasi diventano un medium di contemplazione, di riflessione sulla materia, di esplorazione della tecnica. L’oggetto non serve che a trasmettere l’emozione e l’animo dell’artista, rappresentando i bisogni e i valori della nuova generazione di artisti coreani. Ogni materiale è prezioso e ha valore, anche quelli di scarto o recupero, l’arte e la cultura si evolvono per stabilire nuove linee di vita.

“SO(素)” si riferisce al filo bianco non tinto, mentre “BAK(朴)” significa un tronco appena tagliato dalla foresta, ma non lavorato: queste parole simboleggiano la forma originale naturale e disadorna senza manipolazioni artificiali. Nella vita quotidiana, “SOBAK(素朴)” implica modestia senza stravaganza o eccessi, ma esteticamente racchiude una prospettiva riflessiva della natura profonda. 

Abbracciare la natura ed esplorare la sua essenza è il concetto che guida gli artisti della seconda sezione della mostra: ciotole irregolari che nascono dalla terra e vengono forgiate nel fuoco, gli utensili da tè disposti in ordine, pronti per essere usati, nella ricerca di una semplicità quotidiana. Ogni oggetto porta con sé il suo aspetto naturale e il passaggio inesorabile del tempo inducendo a un momento di calma e pace che spesso non ci concediamo presi dalla frenesia della vita contemporanea. Gli spettatori sono spinti a ricordare la pazienza ancestrale dell’attendere i cicli delle stagioni, delle piogge, del passare lento dei mesi, nel cerchio infinito dell’esistenza.  Il gesto di bere il tè è una cerimonia di lentezza, di mindfulness e di contemplazione.

La mostra si conclude con l’opera di Changwon Lee, artista coreano nato a Incheon nel 1972. Laureato al College of Fine Art della Seoul National University, ha poi studiato in Germania al Kunstakademie Munster. Ha esposto le sue opere sia in mostre da solista sia collettive a Seoul, Berlino, Tokyo e Shanghai, la Design Week 2024 è la sua prima esposizione in Italia.

Changwon Lee utilizza pannelli orizzontali di legno e materiali come le foglie di tè o la polvere di caffè per creare un’illusione ottica e formare ombre di persone, soggetti naturali e non. La sua opera ha incantato i visitatori del Fuorisalone, offrendo loro una prospettiva unica sull’interconnessione tra natura e arte.

Per comprendere meglio le sue opere, la sua filosofia e la sua esperienza alla Milano Design Week, abbiamo ottenuto un’intervista che trovate riportata di seguito in inglese e in italiano:

Your artwork beautifully incorporates natural materials traditionally used in Korea, showcasing your talent for seamlessly blending nature and art. What inspired the idea of incorporating tea leaves or coffee grounds into wood panels? Could you share some insights into the process behind creating this type of artwork?

La tua opera d’arte incorpora magnificamente materiali naturali tradizionalmente usati in Corea, mostrando il tuo talento nel fondere natura e arte in modo impeccabile. Cosa  ha ispirato l’idea di incorporare foglie di tè o fondi di caffè con pannelli di legno? Potresti condividere alcuni dettagli sul processo di creazione di questo tipo di opera?

In 1998, when I moved to Germany to study art, I encountered a cultural shift in the foods available in grocery stores compared to what I was accustomed to in Korea. This sparked my contemplation on the adage ‘You are what you eat,’ leading me to imagine the physical embodiment of the diverse array of foods consumed by Germans, much like myself. This curiosity ignited my interest in food as a subject for artistic exploration.

Drawing from my background in sculpture, I embarked on experiments using various food materials such as bread, fruits, sausages, coffee grounds, and corn powder. Venturing beyond traditional sculptural mediums was both challenging and liberating for me.

One serendipitous day, while browsing through an Asian grocery store, I stumbled upon a pack of black tea. Inspired, I fashioned a makeshift sack using vinyl, intending to encapsulate the tea leaves within, in a silhouette resembling my own form. However, I found the enclosed result unsatisfactory. Determined to create a more interactive and sensory experience, I devised a unique construction reminiscent of venetian blinds. This structure allowed me to arrange the tea leaves in a visually striking manner while inviting viewers to engage with the artwork through touch and scent.

Thus, my journey of incorporating natural materials, such as tea leaves and coffee grounds, into wood panels was born out of a fusion of cultural experiences and artistic experimentation.

Nel 1998, quando mi trasferii in Germania per studiare arte, mi trovai di fronte a un cambiamento culturale nei cibi disponibili nei negozi rispetto a quello a cui ero abituato in Corea. Questo ha suscitato la mia riflessione sull’espressione: “Sei ciò che mangi”, portandomi a immaginare l’incarnazione fisica della variegata gamma di cibi consumati dai tedeschi, molto simile a me. Questa curiosità ha acceso il mio interesse per il cibo come soggetto di esplorazione artistica.

Attingendo alla mia formazione in scultura, ho intrapreso esperimenti utilizzando vari materiali alimentari come pane, frutta, salsicce, fondi di caffè e polvere di mais. Esplorare oltre i mezzi scultorei tradizionali è stato sia stimolante che liberatorio per me.

Un giorno fortunato, mentre curiosavo in un negozio di alimentari asiatico, mi imbattei in un pacchetto di tè nero. Ispirato, ho creato una sorta di sacco improvvisato usando vinile (plastica), con l’intenzione di racchiudere le foglie di tè all’interno, con una sagoma che ricordasse la mia forma. Tuttavia, ho trovato il risultato ottenuto insoddisfacente. Determinato a creare un’esperienza più interattiva e sensoriale, ho ideato una costruzione unica che ricordasse le veneziane. Questa struttura mi ha permesso di disporre le foglie di tè in modo visivamente suggestivo, invitando gli spettatori a interagire con l’opera attraverso il tatto e l’olfatto.

Così, il mio percorso di incorporare materiali naturali, come foglie di tè e fondi di caffè, in pannelli di legno è nato dalla fusione di esperienze culturali e sperimentazioni artistiche.

Tea appears to be a recurring medium for expressing your emotions. Could you elaborate on what tea signifies for you and the significance of the tea ceremony in your life?

Il tè sembra essere un medium ricorrente per esprimere le tue emozioni. Potresti approfondire cosa significa il tè per te e il significato della cerimonia del tè nella tua vita?

When I began using tea leaves, I was immediately drawn to their texture, reminiscent of fallen dried leaves. I found the various shapes to be excellent visual elements for constructing images. Being of Asian origin, tea resonated with me as a medium through which I could explore and express aspects of Asian culture and philosophy.

Simultaneously, I observed that Europeans had a strong affinity for tea compared to Koreans. This insight led me to believe that artwork created with tea could be universally appreciated by global art audiences.

I learned that tea leaves carry within them the essence of time and energy expended in their creation. When steeped in hot water, this essence is transferred to our bodies. This concept parallels the creation and perception of artworks by artists and observers alike.

Quando ho iniziato a usare le foglie di tè, sono stato immediatamente attratto dalla loro texture, che ricorda le foglie secche cadute. Ho trovato che le varie forme fossero ottimi elementi visivi per costruire immagini. Essendo di origine asiatica, il tè risuonava con me come mezzo attraverso il quale potevo esplorare ed esprimere aspetti della cultura e della filosofia asiatica.

Contemporaneamente, ho osservato che gli europei hanno una forte affinità per il tè rispetto ai coreani. Questa consapevolezza mi ha portato a credere che le opere d’arte create con il tè potessero essere universalmente apprezzate dal pubblico artistico globale.

Ho imparato che le foglie di tè portano dentro di loro l’essenza del tempo e dell’energia spesi nella loro creazione. Quando immerse in acqua calda, questa essenza viene trasferita nei nostri corpi. Questo concetto fa eco alla creazione e alla percezione delle opere d’arte da parte degli artisti e degli osservatori.

In your piece, we observe the silhouette of a man amidst a forest, a motif often present in your work. What do these shadows symbolize for you, particularly in the context of nature?

Nel tuo pezzo, osserviamo la silhouette di un uomo in mezzo a una foresta, un motivo spesso presente nel tuo lavoro. Cosa simboleggiano queste ombre per te, particolarmente nel contesto della natura?

At the inception of conceptualizing the installation, my aim was to transport the Korean landscape to Milan. I envisioned a serene, curving pine forest with a solitary figure traversing its depths. Concurrently, I delved into images of Milan and serendipitously stumbled upon the statues atop the Duomo. Inspired, I extracted the silhouette of one such statue and positioned it amidst the forest setting. The juxtaposition was striking; the figure assumed a philosophical aura, seamlessly integrating into the scene.
I believed this addition would offer Milanese viewers a unique perspective and enhance their enjoyment of the piece. Unlike the statues, which had stood for centuries, embodying permanence and rigidity, the figure in my tea installation existed as a delicate, ephemeral shadow destined to vanish within a week. I contemplated the impact this ephemeral quality would have on observers once they grasped its transient nature.

All’inizio della concettualizzazione dell’installazione, il mio obiettivo era trasportare il paesaggio coreano a Milano. Ho immaginato una serena foresta di pini con una figura solitaria che attraversava le sue profondità. Contemporaneamente, ho esplorato le immagini di Milano e per caso mi sono imbattuto nelle statue sopra il Duomo. Ispirato, ho estratto la silhouette di una di queste statue e l’ho posizionata in mezzo all’ambientazione boschiva. La giustapposizione era sorprendente; la figura assumeva un’aura filosofica, integrandosi perfettamente nella scena.

Credevo che questo aggiunta offrisse agli spettatori milanesi una prospettiva unica e aumentasse la loro gioia nell’ammirare il pezzo. A differenza delle statue, che sono state in piedi per secoli, incarnando permanenza e rigidità, la figura nella mia installazione del tè esisteva come un’ombra delicata e effimera destinata a scomparire entro una settimana. Ho riflettuto sull’impatto che questa qualità effimera avrebbe avuto sugli osservatori una volta compreso il suo carattere transitorio.

The second part of the exhibition, SOBAK, explores the themes of simplicity and the passage of time during the tea ceremony, inviting viewers to reflect and share moments. In the rapidly evolving landscape of modern Korean society, do you believe people are seeking moments of serene mindfulness and connection through art, tea, and contemplation? Is this a means for individuals to reconnect with their country’s identity, traditions, and culture from a contemporary perspective?

La seconda parte della mostra, SOBAK, esplora i temi della semplicità e del passare del tempo durante la cerimonia del tè, invitando gli spettatori a riflettere e condividere momenti. Nel panorama in rapida evoluzione della società coreana moderna, ritieni che le persone stiano cercando momenti di serena consapevolezza e connessione attraverso arte, tè e contemplazione? Questo è un modo per gli individui di riconnettersi con l’identità, le tradizioni e la cultura del loro paese da una prospettiva contemporanea?

In conclusion, I think that if the audience liked and enjoyed this second part of the exhibition, they may have found something missing in the contemporary society in which they live. Artists seem to sense and express something in their contemporaries, but cannot accurately predict or induce any specific outcome.

In conclusione, penso che se il pubblico ha apprezzato e goduto di questa seconda parte della mostra, potrebbe aver trovato qualcosa mancante nella società contemporanea in cui vivono. Gli artisti sembrano percepire e esprimere qualcosa nei loro contemporanei, ma non possono predire o indurre con precisione alcun risultato specifico.

Your recent collective exhibition in Italy marked another remarkable milestone. How was your experience, and what was your impression of participating in Fuorisalone?

La tua recente mostra collettiva in Italia ha segnato un altro notevole traguardo. Come è stata la tua esperienza e qual’è stata la tua impressione nel partecipare al Fuorisalone?

I was surprised by the influx of visitors. In fact, I had barely completed my installation late the night before the opening day. Upon arriving at the venue on the opening day, I was astonished to learn that there had already been a significant number of visitors. I received numerous compliments and discovered numerous Instagram posts featuring my installation. I am truly grateful for the positive reception.

Sono rimasto sorpreso dall’afflusso di visitatori. In realtà, avevo appena completato la mia installazione tarda la notte prima del giorno di apertura. Arrivato alla location,  il giorno dell’apertura, sono rimasto stupito nell’apprendere che c’era già stato un numero significativo di visitatori. Ho ricevuto numerosi complimenti e ho scoperto numerosi post su Instagram che mostravano la mia installazione. Sono veramente grato per la calorosa accoglienza.

“Thoughts on Thickness” è stata una tappa imperdibile durante il Fuorisalone 2024, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile ricca di bellezza artistica e profonde riflessioni sulla cultura e sull’artigianato coreano. Non vediamo l’ora di esplorare la mostra che la Korean Craft and Design Foundation ha in serbo per l’Italia il prossimo anno!

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