È giunto un nuovo 18 maggio e la memoria torna ancora agli uomini e alle donne, ai ragazzi e alle ragazze che 43 anni fa, a Gwangju, videro in faccia il volto feroce e spietato della dittatura militare di Chun Doo-hwan.
Quest’anno ricordiamo quel terribile massacro e le sue centinaia, forse migliaia di vittime, attraverso l’opera di Hong Sung-dam che, con le sue xilografie, ci porta in mezzo ai manifestanti, ci fa vivere quei momenti, che egli stesso ha vissuto, con una potenza visiva ed emotiva che solo l’arte è in grado di trasmettere.
Hong Sung-dam, nato sull’isola di Hauido, ma cresciuto a Gwangju, fece parte della Gwangju Freedom Artist Association, un collettivo di otto artisti della città che si formò nel 1979 e che decise di rimandare la propria mostra inaugurale proprio per partecipare al Movimento per la Democratizzazione del 18 maggio. La sua arte è dunque legata a quella Minjung Art (arte delle persone, del popolo) che si sviluppò in Corea del Sud in quegli anni: un’arte strettamente collegata al movimento per la democrazia e che rappresentava una vera e propria risposta attivista alla dittatura militare.
Durante la rivolta, Hong, insieme ad altri artisti, realizzò poster e street art a supporto dei partecipanti e realizzò anche le xilografie alle quali ho fatto cenno qui sopra. Xilografie in bianco e nero, dal disegno semplice e diretto, che continuò a produrre anche negli anni successivi e che rappresentano quanto accadde in quell’ormai lontano 18 maggio.
Lo scorso anno il corpus delle sue xilografie, intitolato “Dawn” (새벽), è stato presentato anche in Italia in occasione della mostra “to where the flowers are blooming”, organizzata dalla Gwangju Biennale Foundation e ospitata presso lo Spazio Berlendis a Venezia.
Le cinquanta xilografie sono state riunite in un volume in cui ogni pagina è un tassello di quegli avvenimenti, un tassello della volontà del popolo coreano di ribellarsi e lottare per la democrazia contro l’oppressione delle autorità. Alcune mostrano i manifestanti che ricevono il sostegno della popolazione come “A United World I” oppure mentre vengono loro distribuite le armi “Distribution of Weapons”. In altre, invece, viene mostrata la repressione da parte dei militari, come in “Dog Food” dove un prigioniero con le braccia legate è costretto a mangiare da una ciotola.
Le xilografie di Hong sono state presentate in tutto il mondo e le loro stampe, a dimostrazione del forte impatto che possiedono, sono apparse sulle copertine di libri e sono state usate in occasione di molti progetti legati al Movimento di democratizzazione del 18 maggio. Una xilografia in particolare, “Torchlight parade”, non solo è apparsa su molte copertine di libri accademici e popolari incentrati sulla rivolta, ma è diventata un simbolo del processo democratico della Corea del Sud.