Durante il mio ultimo viaggio all’isola di Jeju ho avuto l’opportunità di conoscere meglio la storia e la cultura dell’isola e le caratteristiche uniche dei suoi abitanti e del paesaggio. L’isola di Jeju, nota per il suo bellissimo mare, il cibo tradizionale e il paesaggio vulcanico, è da molti anni una delle principali destinazioni per i viaggi di nozze delle coppie coreane.
Un’isola di immensa bellezza ma anche di un passato turbolento. Visitare l’isola può stupirti e allo stesso tempo scioccarti con i racconti di violenza avvenuta in passato.
Il paesaggio dell’isola è unico rispetto alla penisola coreana e l’origine vulcanica di essa ne ha modellato le sue montagne e le sue coste. Le caratteristiche vulcaniche e il paesaggio dell’isola si possono ammirare presso il Daepo Jusangjeolli Cliff (주상절리) dove i pilastri esagonali di pietra sono stati modellati dalla lava che erutta dal vulcano Hallasan. Questo tipo di costa basaltica può essere trovato in pochi altri luoghi del pianeta, come il Giant Causeway in Irlanda del Nord o le Svartifoss Waterfall in Islanda.
Un altro luogo di interesse di Jeju è il monte Seongsan (성산 일출봉), originato da un’eruzione sottomarina. È diventata una meta obbligata da visitare quando si è sull’isola: molti turisti si godono l’escursione relativamente facile fino in cima dove si può avere una bella vista sul porto e sulla piccola isola di Udo.
Una caratteristica dell’isola è il senso di “resilienza” e durezza che si respira e che si ritrova anche nei suoi abitanti e nei suoi paesaggi: ad esempio le Haenyo (sub donne) che lavorano fino a 7 ore in mare per pescare pesce e frutti di mare, o per il paesaggio aspro dell’isola e della sua costa, modellata dalla lava e dal vento.
Le Haenyo (해녀) sono le donne pescatrici dell’isola di Jeju. Per secoli le donne sub hanno avuto un ruolo chiave nell’economia dell’isola raccogliendo frutti di mare, pesci e alghe. Conosciute per il loro carattere fiero e la loro forza, sono state iscritte nell’elenco rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’umanità nel 2016.
Una visita al museo Haenyeo è una grande opportunità per scoprire di più sulla vita di queste donne grazie alla mostra fotografica e ai video sulle loro attività e alla raccolta di oggetti legati alla loro vita quotidiana.
Jeju ha una storia di resistenza dell’isola che degli ultimi anni – come le proteste organizzate alcuni anni fa contro l’installazione di una base navale militare nella parte meridionale dell’isola – può essere fatta risalire al XIII secolo quando il gli abitanti dell’isola combatterono contro il regno di Koryo ed i Mongoli, e all’inizio del XX secolo contro l’invasione giapponese della penisola.
Uno dei periodi più sanguinosi della storia coreana moderna culminò negli eventi del 3 aprile 1948. La fine dell’occupazione giapponese nel 1945 lasciò un vuoto di potere sull’isola che vide l’ascesa di gruppi di sinistra che si opponevano al governo della penisola e all’autorità degli Stati Uniti. La tensione sfociò nella la violenta repressione delle proteste sull’isola da parte della polizia e della Northwest Youth Association, trasformando l’isola in una prigione e in un campo di sterminio con esecuzioni indiscriminate di attivisti e civili, spazzando via interi villaggi, che divennero noti come “villaggi perduti” . Circa 14.000-30.000 persone furono uccise durante la rivolta.
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Nel 2018, è stato il 70° anniversario della rivolta di Jeju, ed ho avuto la possibilità di visitare il Museo 4.3 e il Parco della Pace. Il museo è un memoriale per le vittime e contiene foto e registrazioni video sulla rivolta e opere d’arte dedicate ai tragici eventi. Il giardino esterno contiene un ampio spazio all’aperto dove si sono tenute le cerimonie per commemorare le vittime e un altare dove sono incisi i nomi delle vittime. Il museo e il Parco della Pace sono stati costruiti come promemoria per le generazioni future delle violenze perpetrate dal governo e simbolo di riconciliazione e speranza per un futuro pacifico.
Una visita all’isola di Jeju dovrebbe includere, oltre alla visita delle bellezze naturali dell’isola e alla degustazione del cibo delizioso che l’isola ha da offrire, anche queste altre esperienze culturali, che possono fornire uno spaccato della storia moderna di Jeju e della penisola coreana e del loro viaggio verso la democratizzazione.